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domenica 28 aprile 2013

Recensione: “Gli ingredienti segreti dell’amore” N. Barreau

TRAMA (da ibs.it):  Le coincidenze non esistono. Aurélie Bredin ne è sicura. Giovane e attraente chef, gestisce il ristorante di famiglia, Le Temps des Cerises. È in quel piccolo locale con le tovaglie a quadri bianchi e rossi in rue Princesse, a due passi da boulevard Saint-Germain, che il padre della ragazza ha conquistato il cuore della futura moglie grazie al suo famoso Menu d'amour. Ed è sempre lì, circondata dal profumo di cioccolato e cannella, che Aurélie è cresciuta e ha trovato conforto nei momenti difficili. Ora però, dopo una brutta scottatura d'amore, neanche il suo inguaribile ottimismo e l'accogliente tepore della cucina dell'infanzia riescono più a consolarla. Un pomeriggio, più triste che mai, Aurélie si rifugia in una libreria, dove si imbatte in un romanzo intitolato "Il sorriso delle donne". Incuriosita, inizia a leggerlo e scopre un passaggio del libro in cui viene citato proprio il suo ristorante. Grata di quel regalo inatteso, decide di contattare l'autore per ringraziarlo. Ma l'impresa è tutt'altro che facile. Ogni tentativo di conoscere lo scrittore - un misterioso ed elusivo inglese - viene bloccato da André, l'editor della casa editrice francese che ha pubblicato il romanzo. Aurélie non si lascia scoraggiare e, quando finalmente riuscirà nel suo intento, l'incontro sarà molto diverso da ciò che si era aspettata. Più romantico, e nient'affatto casuale.
Ecco una nuova recensione, dopo tanto tempo. Lo studio e la stanchezza ti portano via il tempo per leggere, purtroppo. Ma questo romanzo si è inserito tranquillamente in un viaggio in treno, e nella sera prima di un esame.
La cosa più bella in assoluto di questo libro è la copertina, la peggiore è la protagonista. Aurélie non ha mai letto un libro in vita sua, e come se non bastasse agisce, pensa e parla come se avesse 15 anni. Ma d’altronde, cosa aspettarsi da una che, ribadiamolo, non ha mai letto un libro in vita sua?
La storia però è apprezzabile, si legge rapidamente e senza intoppi. Il protagonista maschile, André, è affascinante e acuto al punto giusto.
Nelle prime pagine del libro, avevo avvertito degli echi da L’opera di Zola, oltre che ravvisato nel personaggio di Claude, ex – fidanzato di Aurélie, dei comportamenti che erano tipici del grande Degas, oltre che Dickens. Peccato che questa linea si perda col passare delle pagine.

(Post pubblicato, in origine, qui)

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