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martedì 3 novembre 2015

Leggendo e guardando

Sandro Botticelli, La Madonna del Magnificat
"Amava ancora in realtà vedere in sua moglie un Botticelli. Odette, che invece cercava non di mettere in risalto, ma compensare e nascondere ciò che in lei non le piaceva, ciò che forse per un artista era la sua personalità, ma che come donna considerava alla stregua di difetti, non voleva sentir parlare di questo pittore. Swann possedeva una meravigliosa sciarpa orientale, blu e rosa, che aveva acquistato perché era esattamente quella della Vergine del Magnificat. Ma Madame Swann non voleva portarla; una volta sola permise a suo marito di ordinare un abito tempestato di margheritine, di fiordalisi, miosotis e campanule sul genere di quella della Primavera del quadro botticelliano.
Sandro Botticelli, Primavera, particolare di Flora




A volte, la sera, quando era stanca, Swann mi
faceva notare, a bassa voce, come Odette, senza accorgersene, dava alle sue mani pensose il tormento delicato, un po' tormentato della Vergine che intinge la penna nel calamaio che l'Angelo le tende prima di scrivere sul libro sacro dove è già tracciata la parola Magnificat"

M. Proust, All'ombra delle fanciulle in fiore, BUR, pp. 218-219

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